Alle sedute di Tuina o riflessologia vengono associate le tecniche complementari di moxa o coppette per favorire una risoluzione ancora più rapida.

Coppettazione

La coppettazione consiste nell’applicare sulla cute coppette in vetro, in bambù o plastica che, grazie a una pressione negativa creata al loro interno, applicano una suzione ai tessuti superficiali.

La pressione negativa si crea o bruciando l’ossigeno al loro interno o con una pompetta che crea un vuoto d’aria.

La coppettazione agisce stimolando la circolazione sanguigna nei punti dove viene applicata, eliminando tossine e rigenerando l’organismo. L’idea, diffusa già nel II secolo d.C., è che con questo sistema si riattivino i liquidi del corpo evitando i ristagni semplicemente agendo sulle cosiddette “zone riflesse”: alcune aree del viso, del piede, della schiena energicamente collegate ad altre zone e a organi interni stimolate per riportare l’armonia e l’equilibrio in tutto l’organismo.

Questa tecnica ha avuto grande visibilità dopo le Olimpiadi, in particolare dopo quelle di nuoto, grazie ad alcuni atleti, in primis il campione olimpico Phelps, che hanno trovato grande giovamento in prestazioni e recupero muscolare con questa tecnica. Infatti l’azione delle coppette risulta ottimale per sciogliere tensioni muscolari e favorire la ripresa specie dopo uno sforzo intenso.

Il campo di applicazione è comunque molto vasto e sta all’operatore valutare quando sia il caso di utilizzare questa tecnica piuttosto che un’altra a seconda del quadro energetico che si trova a trattare.

Le coppette posso essere fisse o scorrere lungo alcune linee prestabilite. Ogni applicazione dura in media dai 5 ai 10 minuti e comunque non va oltre i 20.

Moxibustione

Quando la cura con l’agopuntura non è sufficiente, si usi la moxa” Hang Di Nei Jing  – Le Domande semplici dell’Imperatore Giallo

La moxibustione è un metodo antichissimo.
In lana o carbocini, può essere un valido strumento nel riequilibrio dello Yin e Yang.
Spesso viene associata alle tecniche di agopuntura e coppettazione come rafforzativo della formula.
La moxa è composta da artemisia volgare (o una miscela di essa) anche detta  Erba di S. Giovanni e da altre erbe della farmacopea cinese.

Questa erba ha una forte caratteristica yang:

– apre i 12 meridiani principali

– viaggia attraverso i tre meridiani yin per regolare il qi e il sangue

– espelle il freddo e l’umidità

– disperde i fattori patogeni

– rinforza il metabolismo

– scalda la milza, pancreas e stomaco e rimuove i ristagni

Le caratteristiche principali della moxa sono:

1) scaldare i meridiani e espellere il freddo

2) indurre il libero scorrimento del qi e del sangue

3) rinforzare lo yang e prevenirne il collasso

4) prevenire le malattie e mantenere la salute 

Le sue applicazioni sono molteplici:
Per scaldare una zona corporea in caso di freddo o di versamenti, per stimolare punti energetici, per tonificare e donare energia, per ristagni di sangue e in particolari situazioni di deficit.
Utilissima oltretutto per predisporre a un successivo trattamento di agopuntura.

Guasha

Se c’è un’infiammazione in profondità nei tessuti, iniziamone una sulla superficie tramite la contro-irritazione. Dobbiamo “distruggere” l’azione più profonda e avremo al suo posto un’infiammazione superficiale, che possiamo trattare facilente” Gilles (1895)

Il gua sha è il nome di una tecnica terapeutica della Medicina tradizionale Cinese ed asiatica sempre più diffusamente usata nella pratica medica moderna anche se esistono evidenze di tecniche similari anche nella cultura occidentale e in particolare nel mondo greco.

La tecnica del gua sha consiste nell’esercitare con l’aiuto di un apposito attrezzo smusso un’azione associata di pressione e strofinamento del tessuto cutaneo, previa lubrificazione, in una o più parti del corpo.

Il suo effetto positivo deriva dall’azione di “richiamare in superficie” e di intervento sul sistema fasciale, in grado di trasmettere l’informazione ai muscoli e agli organi, andando a riequilibrare laddove vi è un’alterazione.

La finalità di questa pratica è quella di indurre la comparsa temporanea di petecchie, che sono piccole macchie cutanee di colore prima rosso e poi giallo fino alla scomparsa. Esse sono espressione di uno stravaso di sangue nel sottocute.

La ricerca moderna evidenzia che il gua sha produce un effetto antinfiammatorio e immunitario protettivo che dura alcuni giorni dopo il trattamento.

Il Guasha ha effetto benefico e risolutivo in caso di:

– dolore

– senso di rigidità,

– febbre,

– nausea e vomito,

– tosse e dispnea,

– oltre che in patologie croniche riguardanti gli organi interni come l’epatite.